La casa natale di Bellini cominciò ad essere oggetto di interesse culturale e turistico già a partire dal 1871, epoca a cui risale il medaglione ad alto rilievo, opera dello scultore Carmelo De Stefani, che fu posto, come indicazione per i forestieri, accanto all’ingresso principale del palazzo Gravina Cruyllas, quello prospiciente l’antica via della Corsa (oggi via Vittorio Emanuele I). Le celebrazioni per il ritorno delle spoglie mortali di Bellini a Catania (1876) e, ancora di più, quelle per il centenario della sua nascita (1901) incrementarono sensibilmente il pubblico interesse verso le testimonianze storiche sulla vita del compositore, ivi compreso il luogo dove egli era venuto alla luce. Fu proprio in concomitanza con le feste belliniane di inizio secolo che il Real Circolo Bellini, una associazione culturale cittadina fondata e diretta da Giuseppe Giuliano, mise in atto una campagna di stampa volta ad ottenere che questo luogo venisse dichiarato monumento nazionale. All’impulso iniziale di Giuliano si aggiunsero anche l’incisore Francesco Di Bartolo e l’onorevole Giuseppe De Felice nonché il Circolo Artistico Catanese. Alla fine l’ambito riconoscimento fu ottenuto, sebbene dopo diversi anni di attesa, con un decreto ministeriale che porta la data del 29 Novembre 1923. Ma le aspirazioni dei catanesi affinché quel luogo diventasse un museo dedicato a Bellini non potevano ancora realizzarsi perché l’amministrazione cittadina non disponeva delle sostanze necessarie per acquistare l’immobile dal suo legittimo proprietario; pertanto, si rese necessario ricorrere ad una pubblica sottoscrizione che ne permettesse finalmente il “riscatto”. La casa natale fu acquistata dal comune di Catania il 16 marzo del 1926 e divenne museo civico quattro anni dopo.